Il Maschio Angioino da visitare

L’incredibile meraviglia del Maschio Angioino che ancora oggi attira migliaia di visitatori.

Il Maschio Angioino cosa possiamo visitare all’interno

Nella sala dell’armeria del Maschio Angioino gli scavi archeologici hanno messo in luce le stratificazioni risalenti all’epoca romana.

Le stratificazioni del castello si trovano anche sotto la Sala dei Baroni e si possono visitare. È stato realizzato infatti, un pavimento in vetro che permette di osservare l’intera sala e di camminare sui resti di una vasca o meglio di una piscina del primo secolo a.C.

Costruita in opera laterizia e ricoperta di stucco grigio, nella parte terminale si apre ad abside e presenta cinque nicchie semicircolari.

La piscina potrebbe appartenere ad una villa suburbana del I sec. a. C. sulla quale si costruirono le mura aragonesi.

Fu ricoperta di terreno nel quale sono stati rivenuti dei frammenti ceramici. C’è poi una villa di epoca imperiale risalente al V secolo, decine di sepolture alcune in tombe a fossa e altre in legno, sistemate su livelli differenti.

foto@Attributed to Francesco Rosselli, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Le catacombe del Maschio Angioino

La necropoli conta 40 scheletri, tra i quali ci sono anche scheletri di adolescenti. Alcuni avevano fibbie di bronzo e ferro.

Alcuni più benestanti avevano oggetti di uso personale, come un orecchino in argento con due globi, due anelli, uno decorato con una ametista e l’altro decorato con due mani intrecciate.

Poi c’è un cavaliere, singolare ritrovamento gli speroni in bronzo, la cui fibbia è decorata da un felino rampante.

La zona risalente all’epoca tardo-romana è stata utilizzata come necropoli, prima che vi fosse costruito il Castello.

È storia recente che durante i lavori di Via Acton sono stati rinvenuti scheletri che sono stati poi spostati nel Cimitero delle Fontanelle.

Intorno a Piazza Municipio vi è l’area dove maggiormente è visibile la stratificazione storica della città di Napoli.

C’è il porto greco rinvenuto durante i lavori della Metropolitana linea 1, i reperti li possiamo vedere nei cantieri archeologici aperti. Ci sono reperti risalenti all’epoca romana e al Medioevo.

foto@Phil Tizzani, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

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