San Gennaro e Sant’Aspreno proteggono Napoli

San Gennaro e San Aspreno proteggono Napoli

San Gennaro, vescovo e santo protettore della città di Napoli, ha deciso nell’ultimo millennio di farsi aiutare da altri cinquanta santi, come Sant’Aspreno.

San Gennaro vede le sue reliquie conservate nel Duomo di Napoli, qui c’è la possibilità di visitare anche il Museo.

Il Museo di San Gennaro custodisce il Tesoro del patrono della città di Napoli, la Mitra è intarsiata di smeraldi, diamanti e rubini.

Esso si trova nella Cappella della Cattedrale, dove si trovano anche dipinti, il busto in oro e le reliquie di San Gennaro.

Nell’ultimo millennio San Gennaro si fa aiutare da cinquantadue co-protettori, Sant’Irene protegge dai fulmini, Sant’Emilio che protegge Napoli dai terremoti, San Raffaele protegge le zitelle, Santa Maria Francesca si occupa delle donne che desiderano un bambino, Sant’Anna e Santa Patrizia delle gravidanze, Santa Candida si occupa delle malattie corporali, e soprattutto vogliamo parlare di Sant’Aspreno che guariva i mal di testa, le emicranie.

Sant’Aspreno (Napoli I secolo-Napoli II secolo) è stato il primo vescovo della città di Napoli, la sua ricorrenza è il tre agosto.

Dal 1673 fu venerato come secondo patrono della città. E’ invocato per guarire dalle emicranie, una strada è stata dedicata a lui, nel centro storico della città di Napoli, nei pressi di Piazza Bovio, dove si trova il Palazzo della Borsa.

La Chiesa di Sant’Aspreno al porto è inglobata nella Borsa, ha modeste dimensioni ed è per questo motivo anche indicata come Cappella.

Sull’altare maggiore troviamo il busto del santo, c’è poi una scala che conduce all’ipogeo, quest’area a botte risale all’età imperiale.

La leggenda narra che presso la Chiesa di Sant’Aspreno, i napoletani prima della creazione di farmaci come l’aspirina, avevano come unica speranza per guarire dall’emicrania, di affidarsi al santo. Infatti si rasavano i capelli e andavano ad infilare la testa dove c’erano le reliquie del santo.

Nel 1920 Helmut Roche, della nota casa farmaceutica, venne a Napoli e ascoltando la storia di Sant’Aspreno ha dato nome al farmaco, aspirina proprio in suo onore.

Nel Duomo di Napoli c’è anche una cappella dedicata a Sant’Aspreno, è la prima a sinistra dell’Altare Maggiore.

A questo punto non vi resta che visitare Napoli e la Cappella di Sant’Aspreno anche se non soffrite di emicrania.

foto@https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/19_settembre_18/san-gennaro-sindaci-vescovi-gia-reliquiario-ampolle-sangue-8207e95a-da21-11e9-aa45-d10a46a51eb8.shtml, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *